Il nome della cantina è dedicato al papà di Giuseppe Tudino, famiglia di agricoltori di Ripalimosani da diverse generazioni, purtroppo scomparso prematuramente proprio durante la realizzazione della cantina. In Agricolavinica è vietato l’ingresso a procedimenti sofisticati e l’introduzione di agenti esterni che possono modificare le caratteristiche del vino. Un vino è il prodotto del “terroir” ovvero di quell’insieme di caratteristiche geologiche, fisiche e climatiche del territorio nel quale cresce un vitigno. Il vino si fa soprattutto in vigna; la scelta è quella di accompagnare il processo produttivo conservando ai massimi livelli la qualità raggiunta in vigna. Le uve sono raccolte manualmente in cassette da 15kg. Una volta arrivate in cantina vengono selezionate a mano prima di procedere alla diraspatura e pigiatura.
Le fermentazioni partono grazie ai lieviti indigeni presenti sulla buccia dell’uva e senza controllo della temperatura in serbatoi di acciaio. Ogni giorno durante la vendemmia riusciamo a raccoglier circa 50/60 quintali di grappoli d’uva che nel pomeriggio vengono subito privati dei raspi, pigiati e messi a fermentare in serbatoi di acciaio aperti, così da lasciare la cantina ogni sera della vendemmia priva di uve ancora da lavorare. Questo grazie al fatto che la cantina sorge al centro dei nostri vigneti a meno di km zero. Non si utilizzano prodotti per l’estrazione di aromi né per chiarificare, e per mantenere nel vino tutte le caratteristiche che l’uva ci ha dato non eseguiamo alcuna filtrazione. Consapevoli che lavorando in questo modo i vini saranno la pura espressione del nostro territorio così incontaminato.
Utilizziamo piccoli quantità di solfiti che rientrano abbondantemente nel disciplinare VinNatur di cui facciamo parte da diversi anni, semplicemente per garantire longevità ai nostri vini.
Abbiamo effettuato una scelta importante in questi primi 10 anni di vendemmie: utilizziamo solo cisterne in acciaio. Questo ci permette di capire meglio l’evoluzione dei nostri vitigni in assenza di contenitori che alterano sentori e sapori. Cerchiamo di ottenere quello che definiamo un vino del nostro territorio.
Vogliamo realizzare vini freschi e bevibili per questo abbiamo fatto scelte particolari anche per quanto riguarda le chiusure delle bottiglie. Vini bianchi, orange e rosato abbiamo scelto la chiusura a vite tipo Stelvin, questo garantisce una quasi assenza di ossigenazione garantendo freschezza ed una evoluzione lentissima dei vini. I vini rossi dove il piacere di usare il cavatappi non è sostituibile, abbiamo scelto la chiusura Ardeaseal, un brevetto ideato al MIT di Boston che anche garantisce quasi assenza di ossigeno.
Siamo consapevoli che i nostri vini essendo naturali e con minime quantità di solfiti non tollerano ossigenazioni importanti.
La scelta di non utilizzare più il sughero deriva da un motivo di eco-sostenibilità ambientale e di rispetto per le cortecce degli alberi, ma soprattutto elimina completamente il problema dei sentori del tappo nei vini.
è la natura a
scandire i tempi